01/09/2020 - Comunicato di “Genova Solidale” |
Quando aumentano confusione e incertezza, queste pulsioni psicologiche conquistano delle minoranze, che, proprio perché sono composte da individui propensi all’egoismo e alla chiusura, potrebbero essere irrilevanti. Ma, diffuse da Internet, considerate dai media, vengono afferrate dai mestatori di paura: il fenomeno diventa uno strumento politico. Si trasforma da paranoia individuale di un variegato arcipelago di paure in movimento sociale. Allora bisogna strutturarlo ideologicamente: trovargli scopi, spiegazioni, nemici. Compito non difficile per i manipolatori delle paure: è un complotto cinese, c’è dietro la tirannia sanitaria, è un’invenzione per limitare la libertà, e via farneticando. Ed ecco manifestazioni a Berlino, Londra, Zurigo, la prossima a Roma. A Berlino hanno marciato no mask, no vax, terrapiattisti, vegani, naturopati assieme ai neonazisti di AfD. Paradossalmente, esponenti della massima libertà individuale e del totale rifiuto di ogni controllo proveniente dall’alto si fanno strumentalizzare proprio dai fanatici della totale, gerarchicamente organizzata, sottomissione alla dittatura di un fuhrer. Alla manifestazione di Roma parteciperanno anche esponenti dei partiti parlamentari? Il vecchio dilemma morettiano diventa “Prendo più voti se ci vado o se non ci vado?” Francesco Merlo definisce i negazionisti del virus, i sovranisti razzisti e i populisti trasformisti “macchiette e mattoidi” e si domanda se diventano mostri “solo in tempi mostruosi”. Sì, è vero. La pandemia sta accelerando tendenze già in atto: l’erosione degli equilibri tra le potenze, il conseguente aumento dei conflitti per procura (vedi Medio Oriente), le migrazioni, la peggior crisi dal 1945, l’aumento delle disuguaglianze sociali e delle paure per il futuro producono molti mostri. E quelli sopracitati sono i meno pericolosi. Contro le psicosi coniugate e organizzate con la cialtroneria non servono gli insulti, hanno una limitata efficacia le denunce moralistiche, può invece essere utile promuovere una prassi che confuta l’individualismo e promuove una solidarietà fattiva. Domenico Saguato |