01/01/2013 - Agenda scolastica 2012 - 2013 |
Prefazione È la fabbrica del consenso, di cui fanno parte persuasori alla luce del sole e persuasori "occulti", come li definisce Packard, che maneggiano e manipolano di tutto. Non solo i mass-media ma anche la scuola, la letteratura, nell’accezione più ampia del termine, il cinema, le arti in genere, sono canali di idee che, in sintesi, nell’attuale società minata da continue e profonde contraddizioni, "veicolano" le ideologie della classe dominante, cioè falsa coscienza a valanga, sfornando quotidianamente muri di gomma, "trompe-l’oeil", apparenze ingannatrici. Anestetici per deviare cervelli e cuori dalla verità della divisione in classi, dello sfruttamento, delle paure che incertezza e precarietà ci riversano addosso. «Le idee dominanti in ogni epoca sono le idee della classe dominante», scrivono Karl Marx e Friedrich Engels. Così nell’antichità, nel Medioevo, nell’età moderna del Rinascimento, come nell’età contemporanea, oggi: è la logica della società irrimediabilmente divisa, bisognosa di continuo di apparenze «Ciò che chiamate spirito dei tempi, è in fondo lo spirito proprio dei signori in cui i tempi si rispecchiano» (Wolfgang Goethe, Faust, vv. 577-579). L’analisi scientifica, dialettica, che sa collegare e unificare cause, motivazioni, effetti, risultati non voluti, tutti gli aspetti fondamentali del processo che compie la realtà in movimento, sa forzare i muri di gomma. Sa sfatare, con l’analisi materialistica dei fenomeni sociali e delle relative coperture ideologiche cucinate ogni giorno, l’"arcano" delle classi e delle contraddizioni La giornalista tedesca Heike Faller su Die Zeit ammette: «Il lavoro del giornalista è come quello dell’ investitore: è difficile nuotare contro corrente ... Tutti, compresi i lettori, sono soggetti a cicli informativi durante i quali alcune idee restano praticamente impubblicabili per anni, perché sono difficili da digerire ... una redazione che non segue le tendenze non ha successo. .. Un giornalista non è in cerca di verità, ma di notizie» (citato in Lotta Comunista, dicembre 2011) Tra i veicoli della fabbrica del consenso vi sono inevitabilmente la scuola, la letteratura, il cinema, attraverso cui viaggiamo, analizzando nei vari tempi, prima la realtà storica e sociale e - nel risalire - cercando di comprendere, al di là dell’apparenza, i frutti talvolta "magnifici" della mente e del cuore. Questa Agenda è una piccola esplorazione che, per motivi di spazio, non può toccare tutto. Approfondisce alcuni aspetti che si ritiene siano importanti e significativi. A chi, tra i lettori e gli insegnanti, vuole ampliare la ricerca e la conoscenza di un settore fondamentale come la Scuola, anche nei suoi riflessi nella letteratura e nel cinema, la redazione è disponibile ad offrire ulteriore materiale di documentazione.
La scuola e la fabbrica del consenso - INDICE DEGLI ARGOMENTI DALL’UNITÀ AL FASCISMO 2000: nuovo millennio, vecchi problemi Bollywood: misteriosa e fatale
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