Antonio Gramsci, tra idealismo crociano e materialismo marxista

Questo scritto, che risale al 1997, ha trovato mille conferme nella crisi ormai irreversibile di quella sinistra intellettuale e opportunista che a lungo, nei decenni passati, si è proclamata l’erede di Livorno 1921 e dello stesso Gramsci. L’opuscolo infatti evidenziava la forte connotazione rivoluzionaria delle analisi e della battaglia politica di Antonio Gramsci negli anni dell’Ordine nuovo, della nascita del PCd’I e della Terza Internazionale di Lenin: proprio per queste scelte, egli veniva così a collocarsi agli antipodi dei suoi epigoni, i quali non a caso hanno sempre preferito soffermarsi sul Gramsci che, perso il riferimento strategico di Lenin e imprigionato da Mussolini, si ritrovò prigioniero di quell’idealismo crociano, così forte nella cultura italiana da rappresentare anche per lui un limite dal quale non è mai riuscito a liberarsi completamente.