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Categoria: Demografia e migrazioni

Sostituzione etnica

27/04/2023

Segnaliamo questo articolo, pubblicato il 27 aprile 2023 su Neodemos:

Sostituzione etnica

Le recenti dichiarazioni del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida sono solo l’ultimo caso di una serie piuttosto nutrita di dichiarazioni in cui si paventa il rischio della sostituzione etnica. Il concetto è ormai noto: “Gli italiani fanno meno figli quindi li sostituiamo con qualcun altro, non è quella la strada” chiosa il ministro Lollobrigida. Cosa c’è che non quadra in questa visione? 

La Grande sostituzione

I timori di essere invasi o addirittura sostituiti da popolazioni “altre” non sono certo una novità. Circolano ormai da tempo delle letture di stampo complottista come quella della “Grande sostituzione” che periodicamente viene richiamata dai giornali1. Questa sorta di teoria che sostiene il rischio d’estinzione delle popolazioni bianche, americane e europee a seconda del caso, a seguito dell’invasione di popolazioni provenienti da altre aree del mondo, si fonda sulla paura, soprattutto della classe medio-bassa, di perdere i propri privilegi a favore degli immigrati stranieri.

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Demografia e migrazioni nel mutamento epocale

04/03/2023

Segnaliamo un libro di recente pubblicazione sul tema Demografia e migrazioni, sul quale il Centro Filippo Buonarroti è attivo da tempo con conferenze, dibattiti ed approfondimenti.

 

Demografia e migrazioni
nel mutamento epocale

Piermaria Davoli
Edizioni Lotta Comunista, collana Analisi

Da decenni, sin dai primi segnali, crisi demografica e irrompere dell’immigrazione hanno fatto parte della nostra battaglia teorica e politica comunista. La crisi demografica si è avvitata, in Italia e non solo, esattamente come avevamo previsto quarant’anni fa: il numero di figli per donna è da decenni sotto la soglia del “rimpiazzo”,...

 



Pandemia e migrazioni

02/02/2021

Martedì 2 febbraio 2021 ore 21.00

il Consiglio Cittadino Migranti di Rho
in collaborazione con
A.M.O. Associazione Multiculturale OASI

Organizza un incontro on line di approfondimento su:

Pandemia e migrazioni
Relatore: Carlo Antonio Barberini del Centro Filippo Buonarroti

Per seguire la conferenza: https://youtu.be/l8uRbCWsp9Y
Per porre domande inviare un’email a: info@centrofilippobuonarroti.com



3 ottobre Giornata della Memoria e dell’Accoglienza

03/10/2020

Riportiamo l’articolo di Giancarlo Restelli su SempioneNews:

3 ottobre Giornata della Memoria e dell’Accoglienza

A sette anni dalla tragedia di Lampedusa

Il 3 ottobre del 2013 avvenne una tragedia a poche centinaia di metri da Lampedusa che colpì molto l’opinione pubblica italiana. La dinamica è molto semplice, anche perché si è ripetuta più volte nel Mediterraneo. Un peschereccio mal ridotto, lungo venti metri, con circa cinquecento migranti eritrei a bordo, a poche miglia da Lampedusa ha un’avaria. Sono alla deriva ma la costa è vicina. Sono le prime ore della mattinata del 3 ottobre, ancora c’è buio...

Leggi tutto l’articolo: https://www.sempionenews.it/cronaca/3-ottobre-giornata-della-memoria-e-dellaccoglienza/


Non credete ai poveri untori

29/09/2020

Riportiamo l’articolo di Maurizio Ambrosini su l’Avvenire del 4 agosto: "Covid-19, migranti e derive parolaie. Non credete ai poveri untori".

Il nesso tra immigrazione e pericolo Covid-19 sta agitando la scena politico-mediatica, oltre che le vacanze degli italiani, assumendo varie sembianze inquietanti: gli sbarchi, anzitutto, ma anche i rientri dall’estero, i focolai di infezioni nei centri di accoglienza, nonché le fughe dagli obblighi di quarantena. Spiace che non solo politici in cerca di facili consensi, ma anche analisti qualificati partecipino alla “caccia agli untori”, mediante usi spericolati dei dati e associazioni improprie tra fenomeni sociali (persone che si muovono attraverso i confini) e aspetti politici (il colore del governo in carica).
L’idea che gli immigrati (poveri) portino malattie è una delle leggende nere più ricorrenti e inossidabili. Chi ha un po’ di memoria potrebbe ricordare, per limitarci agli ultimi anni, i tentativi di bloccare l’accoglienza dei profughi a causa dell’epidemia di Ebola in alcuni Paesi africani, oppure l’allarme per la presunta diffusione della Tbc tra le forze dell’ordine che presidiavano gli sbarchi. Voci infondate, eppure di grande impatto mediatico...

Leggi tutto l’articolo: https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/non-credete-ai-poveriuntori


Il razzismo è in casa nostra

02/09/2020

Segnaliamo un libro di recente pubblicazione sul tema del razzismo, sul quale il Centro Filippo Buonarroti è attivo da tempo con conferenze, dibattiti ed approfondimenti, tesi a portare gli ideali di solidarietà e fratellanza dal cielo degli ideali all’azione concreta per la loro realizzazione.

 

Il razzismo è in casa nostra

Antologia
Edizioni Lotta Comunista, biblioteca Giovani

Libertà ed uguaglianza rimangono punti fermi dell’ideologia democratica, ma la vita pratica si fa beffe dei grandi princìpi. E l’ideologia si modella sulle contraddizioni della lotta senza quartiere per l’estrazione e la spartizione del plusvalore: il razzismo è un tipico prodotto del capitalismo.
Lo sviluppo imperialistico è un immenso processo di proletarizzazione e di migrazione. I nuovi venuti formano una manodopera molto mobile, ricattabile perché senza diritti, docile, facile da sfruttare a basso costo nell’agricoltura, nei ristoranti, sulle impalcature dei cantieri, in fonderia, nella logistica e pulizia delle aziende. Razzismo e xenofobia servono per dividere e sfruttare meglio la classe operaia.
L’internazionalismo comunista è stata l’unica politica che ha saputo tirare fuori i giovani, i lavoratori dal labirinto degli interessi e dei massacri della classe dominante. “Proletari di tutti i paesi unitevi”, senza distinzione di razza, di sesso, di etnia, di religione non è un principio astratto, ma è la realtà concreta dei produttori sociali, di quegli “invisibili” che fanno girare il mondo in qualunque frangente.

 


Contro l’accoglienza un muro di banalità

10/08/2020

Riportiamo da Genova solidale l’articolo di Alessandra Ballerini, uscito su La Repubblica (pagina di Genova) in data 02.08.2020

Lungomare genovese, clima di insperata vacanza cittadina. Lei è una bella signora sulla settantina, pettinatissima ed elegante nonostante l’umidità.

Si gode una giornata di mare di un’estate che viste le pandemiche premesse va considerata, se non un regalo certamente una fortuna. Si lamenta, la signora elegante.

"Viaggiare è diventato impossibile: i costi dei biglietti aerei sono saliti alle stelle, ti fanno stare nei sedili con accanto altre persone senza rispettare il distanziamento di un metro e mezzo e con la scusa del Covid non ti portano neppure da mangiare". Mi distraggo un attimo presa dalle mie telefonate (un’amica senegalese che organizza una manifestazione per un connazionale morto in circostanze misteriose e un giornalista che vuole raccontarmi dell’ennesimo, tragico naufragio)

La sento ancora lamentarsi, senza soluzione di continuità. Seguendo un suo personale filo logico che, al momento mi sfugge, inizia a protestare contro gli sbarchi dei profughi (anche se lei ovviamente non li chiama così ): "non c’è mica una guerra in Tunisia e questi arrivano belli tranquilli, si portano dietro persino il cane e appena scesi sul molo salutano pure".

Continua a leggere il comunicato di Genova Solidale

 


Genova, le rape e la solidarietà

30/05/2020

I contadini del mio paese dicevano: “Con i bei discorsi non si condiscono le rape”. Ai più giovani voglio ricordare che i loro bisnonni, nei giorni peggiori, cenavano con patate e rape “scube”(senza condimento). E non era una moda alimentare.
I vecchi proverbi sono ruvidi, spesso volgari, ma esprimono verità profonde. Genovasolidale, nata per iniziativa del sindacato (la Camera del Lavoro CGIL), dell’ANPI e del Centro di Documentazione Logos, voleva diffondere i valori dell’accoglienza, della tolleranza e dell’integrazione. Lo ha fatto soprattutto con “i bei discorsi”, che se argomentati sono e saranno sempre utili per contrastare fascismo, xenofobia e razzismo.
Ma col sopraggiungere della pandemia quel vecchio proverbio ci ha ricordato che la solidarietà doveva diventare fattiva. La Lanterna di don Gallo cucina i pasti da portare a 30 famiglie con bambini, ospitate dalle suore del Monastero di via Byron. La Onlus SoleLuna, con sede presso la Stazione Ferroviaria di Cornigliano, prepara cibo da asporto, distribuito nelle case di famiglie bisognose. I Circoli Operai consegnano a domicilio generi alimentari e medicine da Voltri a Pontedecimo, da Busalla al Centro Storico , da Prato a Nervi. E poi ci sono i centri della Caritas, di Sant’Egidio e di molte altre organizzazioni, alcune nate spontaneamente per iniziativa di alcuni privati.
Sono diverse centinaia i volontari impegnati in questa solidarietà attiva. La maggioranza sono giovani, molti i figli di immigrati. Ieri l’incertezza per il futuro cercava un nemico, un capro espiatorio. I mestatori di paura hanno additato la figura dello straniero venuto dal mare. Oggi il nemico è un virus invisibile senza volto. Molti hanno visto i visi sorridenti di giovani immigrati salire le scale per portare medicinali e viveri. Tutti hanno saputo delle organizzazioni laiche o religiose che aiutano “prima gli esseri umani”, italiani e stranieri. Contro questa solidarietà fattiva, nessuno ha rivolto parole di ostilità o di derisione, neppure gli odiatori compulsivi da tastiera.

Continua a leggere il comunicato di Genova Solidale