Noi, invece, che abbiamo per patria il mondo,
come i pesci il mare
Dante Alighieri

Questa pagina richiede l'accettazione dell'utilizzo dei cookie, che è stata in precedenza rifiutata.
Puoi modificare le preferenze della privacy oppure tornare alla pagina precedente.

Iniziative

12/02/2022 - Darwin Day 2022 Può l’attuale società dell’imprevidenza vincere la sfida permanente alla nostra vita di specie rappresentata dalla continua evoluzione dei virus?

Un rapporto della Banca Mondiale del 2014 gettava l’allarme sul fatto che il 75% degli agenti patogeni anche per l’uomo proviene da serbatoi animali: “Oggi, un agente patogeno apparso in un pollaio o in un gregge di capre in un remoto villaggio dell’Asia o dell’Africa può raggiungere la maggior città di tutti i continenti nell’arco di 36 ore” Obbedendo all’ “imperativo darviniano primordiale” i virus si moltiplicano rapidamente nell’organismo ospite- quello degli 8 miliardi di umani è quello ideale!- dando vita a mutazioni casuali, alcune delle quali possono costituire delle “varianti “ molto pericolose per l’ospite. E come altri virus respiratori, il Covid-19 è uno di quelli che muta più frequentemente il proprio genoma. Perciò-concludono i tre autori, di diverse università americane, di un recente articolo apparso sul ‘Journal of the American Medical Association’, “Il Covid-19 è qui per restare…a persistere, evolversi e sorprendere ”. Mentre un rapporto commissionato ad un gruppo di esperti dal G20- comprendente le principali economie del mondo- arriva a queste conclusioni: “Il mondo è ben lontano dall’essere attrezzato per prevenire o fermare la prossima pandemia…che potrebbe scoppiare in ogni momento nei prossimi dieci anni come il prossimo anno….Siamo completamente impreparati. Il sistema è impostato per fallire e fallirà”, a meno che il G20 non riesca a spendere almeno 75 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, per prevenire le future crisi sanitarie: una cifra irrisoria, appena lo 0,1% del prodotto di un anno dei Paesi del G20, ma la gestione di tali fondi richiederebbe una governance mondiale guidata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale in realtà – disponendo di finanziamenti che rappresentano solo lo 0,003% del prodotto lordo mondiale- manca di reali poteri di coordinamento e resta un ostaggio delle contese fra gli Stati membri. Una governance mondiale nell’attuale caotica società dell’imprevidenza, rimane un mito. La solidarietà internazionalistica dei lalavoratori di tutto il mondo l’unica concreta speranza di futuro per la specie umana

 

 
© 2008 - 2024 Centro Filippo Buonarroti
C.F. 97339870152
Sede: Via Rovigno, n.26 (M1 Turro) - 20125 Milano
Sede legale: Via Treviso, n.6 - 20127 Milano
Tel. 0245491072
info@centrofilippobuonarroti.com
Privacy Policy Cookie Policy
Preferenze privacy