La politica italiana prosegue imperterrita in una campagna elettorale mai così lontana dalla realtà di un quadro europeo e internazionale segnato dalla crisi dell’ordine mondiale che induce ormai a parlare di “nuovi anni Venti” (e sappiamo bene il significato storico di questo riferimento).

Ormai sono gli stessi studiosi della politica italiana a segnalarne le caratteristiche negative sempre più evidenti. L’ultimo, in ordine di tempo ... Sabino Cassese.
Un suo intervento sul “Riformista” del 23/8/’22 viene ripreso con titolo virgolettato a tutta pagina ed a caratteri cubitali “LISTE E PROGRAMMI CALATI DALL’ALTO: I NOSTRI PARTITI SONO DIVENTATI OLIGARCHIE”
La valutazione negativa viene articolata nel sottotitolo: “La scelta delle candidature dimostra in che stato è ridotto il nostro sistema politico: scarsa democraticità interna, debolissimo radicamento sociale, verticalizzazione del potere”

Invece, indifferente alle misere vicende della politica italiana, il mondo prosegue con i due maggiori fronti di crisi, Ucraina e Taiwan, che stanno drammaticamente segnando il decennio insieme agli altri fronti di guerre, di crisi, di lotte per la spartizione dei mercati e delle materie prime. La battaglia per il radicamento dell’internazionalismo, come unica risposta possibile alle guerre dell’imperialismo, diventa sempre più decisiva come dimostra l’esempio della guerra in Ucraina: perfino un giornalista di nome come Domenico Quirico (“Stampa” del 30/7/2022) nella ricerca disperata di una possibile via d’uscita dalla guerra è costretto a riconoscere che l’unica speranza sta ormai nello sciopero dei soldati russi e ucraini sul modello bolscevico del 1917…

ARTICOLO D. QUIRICO