Noi, invece, che abbiamo per patria il mondo,
come i pesci il mare
Dante Alighieri

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Iniziative

01/11/2023 - Terrore per terrore

Occhio per occhio, terrore per terrore. Più di 1.400 vittime nell'incursione terroristica di Hamas ai confini meridionali di Israele;    donne e bambini trucidati a freddo nei kibbutz casa per casa. Migliaia di palestinesi uccisi nella striscia di Gaza dai bombardamenti della ritorsione israeliana; donne e bambini straziati sotto le macerie dei palazzi abbattuti strada per strada. La simmetria degli orrori non deve fare velo alla riflessione, la nuova guerra di Gaza ha radici profonde, in falde secolari che la contesa delle potenze e dei capitali   in Medio Oriente ha afferrato e rinfocolato in decenni di guerre regionali.

Subentrato agli europei dopo la crisi di Suez del 1956, l'imperialismo americano ha gestito alleanze e conflitti in una bilancia che prevenisse ogni egemonia ostile sulla regione e sull'arteria energetica del Golfo Persico. L'URSS fu vista a lungo come la potenziale minaccia, ma sprofondò nel 1991; da almeno vent'anni però gli USA hanno iniziato a temere che la Cina si affacciasse sul Golfo; la guerra in Iraq nel 2003 aveva l'obiettivo di prevenirla. Oggi la crisi dell'ordine ha accelerato ogni cosa. Iran e Arabia Saudita, storici rivali nella regione, sono stati attirati da Pechino nei BRICS, composito raggruppamento di potenze che intende premere sul vecchio ordine atlantico. Washington ha cercato di trattenere i sauditi in un'alleanza a tre con Israele dai risvolti nucleari, il cui obiettivo era circoscrivere l'influenza della Cina. Teheran, direttamente o di rimessa, ha reagito avallando per procura le milizie di Hamas, sue   clienti assieme a quelle di Hezbollah.

Ecco le nuove radici della guerra, il vecchio ordine atlantico è sfidato dalla Cina e la contesa riaccende a catena le aree di crisi; ieri l'Ucraina e anche l'Armenia, oggi Gaza, domani chissà: nessuno sa dire davvero se la guerra resterà circoscritta o incendierà l'intero Medio Oriente, né quando avvamperanno altri incendi in Asia, nel Mar cinese meridionale o nello stretto di Taiwan. C'è un modo per opporsi all'incedere della guerra? 

Il principio internazionalista dell'unità della nostra classe è l'unica via. In Medio Oriente i salariati superano i 100 milioni, coalizzati da una strategia rivoluzionaria saprebbero opporsi a ogni barbarie e a ogni manovra di potenza.
È un sogno? 
Confrontatelo con l'incubo della loro politica di morte, col vicolo cieco del nazionalismo e del fideismo terrorista. Il comunismo rivoluzionario è l'unica soluzione, e il proletariato è l'unica forza pratica che può fermare l'orrore.

lotta comunista ottobre 2023

 

 

 
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