Atti degli incontri genitori insegnanti Primavera 2015

QUANDO LA SCUOLA NON FUNZIONA
LIMITI, PROBLEMI
E POSSIBILI SOLUZIONI
DALL'INTRODUZIONE di ANDREA VARANI
Il titolo del ciclo di incontri, dei quali questi atti sono la trascrizione, può apparire provocatorio. In realtà vuole solo
essere il segno dell’atteggiamento che caratterizza il nostro rapporto con la scuola e la formazione delle nuove generazioni.
Un rapporto certo basato su una grande passione professionale, ma anche su un fondamentale interesse per una
comprensione non ideologicamente edulcorata o ingenua, ma che cerca di essere scientifica e quindi consapevolmente
critica e pronta a cogliere gli aspetti positivi, ma anche le aree di criticità.
L’approccio dialettico e materialistico col quale ci accostiamo alla galassia del sistema scuola ci permette di leggerlo
come un sistema complesso che da un lato svolge una indispensabile funzione di trasmissione del sapere sociale e delle
conoscenze scientifiche e tecniche storicamente acquisite, dall’altro è una componente strutturale di un apparato statale
inevitabilmente espressione del dominio di una classe sull’altra. In questo ruolo non può esimersi dall’assumere, in modo
più o meno esplicito, la sua funzione di controllo, indirizzo e orientamento delle nuove generazioni e di mantenimento
dell’attuale equilibrio sociale attraverso la diffusione o la creazione di ideologie a ciò funzionali.
Il ciclo di relazioni su “La scuola in trincea”, da noi organizzato in occasione del 100° anniversario dell’inizio della Grande
Guerra, ha evidenziato come in certi momenti storici questa funzione venga svolta in modo drammaticamente efficiente. Spesso
invece la sua azione ideologica è quasi invisibile, in quanto intrinseca alla sua struttura, tanto che secondo Bowles e Gintis
(2002)1 l’organizzazione scolastica non serve tanto a trasmettere conoscenze, quanto piuttosto a fornire, con l’inconsapevole aiuto
della famiglia, tutti quegli attributi non cognitivi (tratti caratteriali, identità personale, ecc.) che permettono poi agli adulti di svolgere
i ruoli e le mansioni loro assegnati, perpetuando la divisione gerarchica del lavoro. Una ricerca di Ballarino e Checchi del
20062, presentata in uno dei primi Incontri Genitori-Insegnanti, si poneva la domanda se la scuola è un apparato che consente
di ridurre quella che i sociologi chiamano “disuguaglianza delle opportunità educative”. La conclusione della ricerca veniva così
sintetizzata dagli autori: “l’Italia è ancora molto lontana dall’offrire una uguaglianza nelle opportunità di accesso”...