Segnaliamo il testo di Giancarlo Restelli sul sito restellistoria:
Dante e il potere
Cominciamo con tre aspetti forse non del tutto conosciuti: Dante in realtà si chiamava Durante. Dante era il diminutivo. Non sappiamo che faccia avesse e neppure la grafia con cui scrisse la “Commedia”. Non abbiamo neppure l’originale della “Commedia” autografato da lui. Perdonerete se inizio con i versi più famosi di
Dante nostro contemporaneo
L’esilio, il profugo: “Povero assai, trapassò il resto della vita dimorando in vari luoghi per Lombardia e Toscana e per Romagna sotto il sussidio di vari Signori” (Leonardo Bruni). Cercheremo di capire quanto le esperienze di Dante negli ultimi vent’anni della sua vita ci parlino del mondo a noi contemporaneo. Il provvedimento
Dante uomo del suo tempo
“La prima nazione capitalista fu L’Italia. Il chiudersi del Medioevo feudale, l’aprirsi dell’era capitalistica sono contrassegni di una figura gigantesca, quella di un italiano, Dante, al tempo stesso l’ultimo poeta del Medioevo e il primo poeta moderno” (F. Engels, Prefazione all’edizione italiana del “Manifesto del Partito