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Categoria: Attualità

A Legnano ha vinto... l’astensionismo.

07/10/2020

Riportiamo l’articolo di Giancarlo Restelli sul sito restellistoria:

A Legnano ha vinto... l’astensionismo

Elezioni comunali ottobre 2020

Ha vinto Radice, molto bene! Sicuramente meglio della Toia. Ha vinto con 11.733 preferenze (54%) contro 9.977 voti alla sfidante, pari al 46% dei votanti. Appunto: rispetto a coloro che hanno votato.

Al ballottaggio ha votato il 47.55% dei votanti, quindi più della metà non è andata alle urne (52.5%). Esattamente 23.000 persone (numero più numero meno) su 47.073 potenziali elettori.

Il primo partito a Legnano

Nessuno ne parla ma il primo partito a Legnano - ma anche in Italia quando si vota - sono gli astensionisti, ossia giovani, uomini e donne di ogni età che per particolari motivi non votano.

Perché non votano? Una democrazia seria dovrebbe porsi finalmente la domanda e dare risposte concrete. Non è il momento di analisi sociologiche ma qualcosa si può dire...

Leggi tutto l’articolo: http://restellistoria.altervista.org/scritti-vari/a-legnano-ha-vinto-lastensionismo-comunali


3 ottobre Giornata della Memoria e dell’Accoglienza

03/10/2020

Riportiamo l’articolo di Giancarlo Restelli su SempioneNews:

3 ottobre Giornata della Memoria e dell’Accoglienza

A sette anni dalla tragedia di Lampedusa

Il 3 ottobre del 2013 avvenne una tragedia a poche centinaia di metri da Lampedusa che colpì molto l’opinione pubblica italiana. La dinamica è molto semplice, anche perché si è ripetuta più volte nel Mediterraneo. Un peschereccio mal ridotto, lungo venti metri, con circa cinquecento migranti eritrei a bordo, a poche miglia da Lampedusa ha un’avaria. Sono alla deriva ma la costa è vicina. Sono le prime ore della mattinata del 3 ottobre, ancora c’è buio...

Leggi tutto l’articolo: https://www.sempionenews.it/cronaca/3-ottobre-giornata-della-memoria-e-dellaccoglienza/


Non credete ai poveri untori

29/09/2020

Riportiamo l’articolo di Maurizio Ambrosini su l’Avvenire del 4 agosto: "Covid-19, migranti e derive parolaie. Non credete ai poveri untori".

Il nesso tra immigrazione e pericolo Covid-19 sta agitando la scena politico-mediatica, oltre che le vacanze degli italiani, assumendo varie sembianze inquietanti: gli sbarchi, anzitutto, ma anche i rientri dall’estero, i focolai di infezioni nei centri di accoglienza, nonché le fughe dagli obblighi di quarantena. Spiace che non solo politici in cerca di facili consensi, ma anche analisti qualificati partecipino alla “caccia agli untori”, mediante usi spericolati dei dati e associazioni improprie tra fenomeni sociali (persone che si muovono attraverso i confini) e aspetti politici (il colore del governo in carica).
L’idea che gli immigrati (poveri) portino malattie è una delle leggende nere più ricorrenti e inossidabili. Chi ha un po’ di memoria potrebbe ricordare, per limitarci agli ultimi anni, i tentativi di bloccare l’accoglienza dei profughi a causa dell’epidemia di Ebola in alcuni Paesi africani, oppure l’allarme per la presunta diffusione della Tbc tra le forze dell’ordine che presidiavano gli sbarchi. Voci infondate, eppure di grande impatto mediatico...

Leggi tutto l’articolo: https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/non-credete-ai-poveriuntori


Il negazionismo da sindrome egoistica a strumento politico

10/09/2020

Ezio Mauro, “La Repubblica”, 2 settembre 2020, scrive che il negazionismo del virus “è prima di tutto una forma di egoismo. Nego la sua stessa esistenza, e in questo modo sono esonerato dal peso del problema, dalla responsabilità di farmene caricoNon mi sento implicato emotivamente nelle sue conseguenze.” Negando l’esistenza stessa del virus sono dispensato dal provare empatia, pietà, solidarietà nei confronti delle persone colpite.

Il negazionismo permette di rinchiudersi in un guscio per difendere il proprio ego e rimuovere le profonde paure, sospingendole fuori dalla propria illusoria bolla. [...]

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Il razzismo è in casa nostra

02/09/2020

Segnaliamo un libro di recente pubblicazione sul tema del razzismo, sul quale il Centro Filippo Buonarroti è attivo da tempo con conferenze, dibattiti ed approfondimenti, tesi a portare gli ideali di solidarietà e fratellanza dal cielo degli ideali all’azione concreta per la loro realizzazione.

 

Il razzismo è in casa nostra

Antologia
Edizioni Lotta Comunista, biblioteca Giovani

Libertà ed uguaglianza rimangono punti fermi dell’ideologia democratica, ma la vita pratica si fa beffe dei grandi princìpi. E l’ideologia si modella sulle contraddizioni della lotta senza quartiere per l’estrazione e la spartizione del plusvalore: il razzismo è un tipico prodotto del capitalismo.
Lo sviluppo imperialistico è un immenso processo di proletarizzazione e di migrazione. I nuovi venuti formano una manodopera molto mobile, ricattabile perché senza diritti, docile, facile da sfruttare a basso costo nell’agricoltura, nei ristoranti, sulle impalcature dei cantieri, in fonderia, nella logistica e pulizia delle aziende. Razzismo e xenofobia servono per dividere e sfruttare meglio la classe operaia.
L’internazionalismo comunista è stata l’unica politica che ha saputo tirare fuori i giovani, i lavoratori dal labirinto degli interessi e dei massacri della classe dominante. “Proletari di tutti i paesi unitevi”, senza distinzione di razza, di sesso, di etnia, di religione non è un principio astratto, ma è la realtà concreta dei produttori sociali, di quegli “invisibili” che fanno girare il mondo in qualunque frangente.

 


Contro l’accoglienza un muro di banalità

10/08/2020

Riportiamo da Genova solidale l’articolo di Alessandra Ballerini, uscito su La Repubblica (pagina di Genova) in data 02.08.2020

Lungomare genovese, clima di insperata vacanza cittadina. Lei è una bella signora sulla settantina, pettinatissima ed elegante nonostante l’umidità.

Si gode una giornata di mare di un’estate che viste le pandemiche premesse va considerata, se non un regalo certamente una fortuna. Si lamenta, la signora elegante.

"Viaggiare è diventato impossibile: i costi dei biglietti aerei sono saliti alle stelle, ti fanno stare nei sedili con accanto altre persone senza rispettare il distanziamento di un metro e mezzo e con la scusa del Covid non ti portano neppure da mangiare". Mi distraggo un attimo presa dalle mie telefonate (un’amica senegalese che organizza una manifestazione per un connazionale morto in circostanze misteriose e un giornalista che vuole raccontarmi dell’ennesimo, tragico naufragio)

La sento ancora lamentarsi, senza soluzione di continuità. Seguendo un suo personale filo logico che, al momento mi sfugge, inizia a protestare contro gli sbarchi dei profughi (anche se lei ovviamente non li chiama così ): "non c’è mica una guerra in Tunisia e questi arrivano belli tranquilli, si portano dietro persino il cane e appena scesi sul molo salutano pure".

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La crisi pandemica secolare e le sue conseguenze

16/07/2020

Giovedì 16 luglio 2020 ore 18

In collaborazione con l’Associazione Amici della Storia di Ispra

Videoconferenza

La crisi pandemica secolare e le sue conseguenze
sui rapporti economici, politici e sociali

Relatore:

Carlo Antonio Barberini del Centro Filippo Buonarroti di Milano

  • Catastrofi naturali e società umana: il caso della pandemia secolare
  • Le conseguenze sociali ed economiche
  • Le possibili conseguenze politiche e strategiche sui rapporti di potenza

Per assistere alla conferenza: https://youtu.be/4q1f3hLGKbo
Gli iscritti al canale Amici della Storia possono introdurre commenti e domande via chat
oppure scrivendo a amici.storia@gmail.com



Genova, le rape e la solidarietà

30/05/2020

I contadini del mio paese dicevano: “Con i bei discorsi non si condiscono le rape”. Ai più giovani voglio ricordare che i loro bisnonni, nei giorni peggiori, cenavano con patate e rape “scube”(senza condimento). E non era una moda alimentare.
I vecchi proverbi sono ruvidi, spesso volgari, ma esprimono verità profonde. Genovasolidale, nata per iniziativa del sindacato (la Camera del Lavoro CGIL), dell’ANPI e del Centro di Documentazione Logos, voleva diffondere i valori dell’accoglienza, della tolleranza e dell’integrazione. Lo ha fatto soprattutto con “i bei discorsi”, che se argomentati sono e saranno sempre utili per contrastare fascismo, xenofobia e razzismo.
Ma col sopraggiungere della pandemia quel vecchio proverbio ci ha ricordato che la solidarietà doveva diventare fattiva. La Lanterna di don Gallo cucina i pasti da portare a 30 famiglie con bambini, ospitate dalle suore del Monastero di via Byron. La Onlus SoleLuna, con sede presso la Stazione Ferroviaria di Cornigliano, prepara cibo da asporto, distribuito nelle case di famiglie bisognose. I Circoli Operai consegnano a domicilio generi alimentari e medicine da Voltri a Pontedecimo, da Busalla al Centro Storico , da Prato a Nervi. E poi ci sono i centri della Caritas, di Sant’Egidio e di molte altre organizzazioni, alcune nate spontaneamente per iniziativa di alcuni privati.
Sono diverse centinaia i volontari impegnati in questa solidarietà attiva. La maggioranza sono giovani, molti i figli di immigrati. Ieri l’incertezza per il futuro cercava un nemico, un capro espiatorio. I mestatori di paura hanno additato la figura dello straniero venuto dal mare. Oggi il nemico è un virus invisibile senza volto. Molti hanno visto i visi sorridenti di giovani immigrati salire le scale per portare medicinali e viveri. Tutti hanno saputo delle organizzazioni laiche o religiose che aiutano “prima gli esseri umani”, italiani e stranieri. Contro questa solidarietà fattiva, nessuno ha rivolto parole di ostilità o di derisione, neppure gli odiatori compulsivi da tastiera.

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