Giovedì 27 maggio 2021 ore 18 L’Associazione Amici della Storia di Ispra organizza la videoconferenza Le politiche per il clima lungo il filo della storia
Relatrice: Elisabetta Vignati, capo dell’unita’ “Qualita’ dell’aria e clima” del JRC
La conferenza si terrà in diretta video streaming : https://youtu.be/QRbo10cnVlI Gli iscritti al canale Amici della Storia possono introdurre commenti e domande via chat oppure scrivendo a amici.storia@gmail.com |
Categoria: Attualità
Giovedì 4 febbraio 2021 ore 18 L’Associazione Amici della Storia di Ispra organizza la presentazione del libro A.Z Cuaderno angerino
di JJ Beeme Ed. Fundación del Garabato Sfoglieremo un personale taccuino a forma di alfabeto dove si esplorano le connessioni tra l’Italia e la Spagna, un intreccio di storia, arte e cultura che l’autore batte da ormai 20 anni. Un’autobiografia lacustre, se si vuole, dalla A alla Z: Angera – Zaragoza (Saragozza), che cristallizza nell’invenzione di una fucina per la ricerca del pensiero creativo: la fondazione dello scarabocchio. in videoconferenza su: https://youtu.be/C1p_Gh1nudg |
Mercoledì 11 novembre 2020 ore 18 L’Associazione Amici della Storia di Ispra organizza la videoconferenza: Il nuovo Eldorado: Relatore: Adriano Endrizzi La conferenza è disponibile all’indirizzo: Si racconta come dilettanti, professionisti e potenti organizzazioni si contendono l’"oro" del Web. In che cosa consiste questo "oro"? Quali tecnologie tutelano il patrimonio e quali armi di attacco e di difesa sono in uso? |
Segnaliamo l’articolo di Giancarlo Restelli sul sito restellistoria:
Vajont, 9 ottobre 1963.
Una tragedia annunciata
“C’era roba gialla ovunque, era la melma trasportata dall’onda.
A un certo punto vidi affiorare il gomito di una bambina di 6-7 anni.
La tirai fuori da lì, la presi in braccio e chiesi dove avrei dovuto metterla.
Mi indicarono una catasta di corpi che si era già accumulata lì vicino”
Bruno Ambrosi, uno dei primi soccorritori
Il 9 ottobre di cinquant’anni fa una rovinosa frana staccatasi dal monte Toc provocava poco meno di 2000 morti prevalentemente a Longarone e in numerose frazioni vicine alla frana. Circa 260 milioni di m di roccia (un volume più che doppio rispetto all’acqua contenuta nell’invaso) si staccarono dalla montagna e franarono nel lago artificiale della diga del Vajont provocando un’ondata alta 200 metri che si abbattè con la forza di una bomba atomica sull’abitato di Longarone, che si trovava di fronte alla diga a pochi chilometri di distanza.
Leggi tutto l’articolo: http://restellistoria.altervista.org/scritti-vari/vajont-9-ottobre-1963-una-tragedia-annunciata/